Tax It Easy
-Voucher, funzionano o no?-
Scopriamo insieme tutte le novità in merito
E’ costato uno strappo politico doloroso e solo nei prossimi mesi si potrà valutare completamente l’efficacia del nuovo contratto di lavoro occasionale on line che di fatto manda in pensione il voucher. Ma tant’è. L’emendamento approvato in Commissione bilancio, con la determinazione del Pd renziano e l’apporto dei voti di Lega e Forza Italia, cambia lo scenario dei piccoli lavori occasionali e li immette all’intero di una griglia di regole.
La prima novità è che il voucher, un buono cartaceo che si comprava nei “Sali e tabacchi”, svilendo anche per il luogo di smercio la dignità del lavoro, non esiste più. Non esiste più nemmeno il taglio da 10 euro che obbligava al pagamento orario in cifra fissa ed era una specie di moneta parallela che consentiva di comprare lavoro. Al posto di questo meccanismo nascerà una piattaforma on line gestita dall’Inps: l’impresa che ha intenzione di utilizzare lavoro occasionale, cioè limitato nella quantità di chi lo fa e di chi lo utilizza, dovrà iscriversi alla piattaforma, declinare la propria identità e aprire un conto con un tetto massimo di compensi di 5.000 euro annui per tutte le prestazioni utilizzate. Questo limite è nuovo: alcune imprese – e questo scatenò la protesta contro i voucher – facevano incetta di buoni e arrivavano ad accumularne, in certi casi, fino a 100 mila euro.
Mentre prima ingaggiato un lavoratore occasionale lo si liquidava dandogli in mano un pacchetto di buoni, d’ora in avanti il datore di lavoro dovrà passare per la piattaforma. Nel contesto telematico troverà nome, cognome, Iban del lavoratore (anch’egli preventivamente registrato, almeno un’ora prima) e nella griglia predisposta dall’Inps dovrà introdurre durata del rapporto e oggetto della prestazione. Insomma, seppure embrionale, l’incontro tra due volontà c’è ed anche la fattispecie di un contratto. Corredata da riposo settimanale, dalle pause e dalla tutela della salute. Il compenso, che ha ora un minimo di 9 euro all’ora, sarà versato dall’Inps: inoltre il lavoro dovrà durare almeno quattro ore al giorno e non di meno quindi si potranno guadagnare come minimo 36 euro al giorno. Prima non c’era nemmeno questa garanzia. Non è da trascurare che salgono i contributi previdenziali: non più il 13 per cento ma il 33 per cento del compenso netto e restano (c’erano anche prima) quelli Inail. Tutto potrà svolgersi con tracciabilità e addirittura per sms o call center.
Non tutte le imprese potranno usare il lavoro occasionale telematico: solo quelle fino a 5 dipendenti a tempo indeterminato (non sono pochissime come sottolinea la Cgil) ma comunque è un tetto. Inoltre sono out, con sanzioni pesanti per chi sgarra, l’edilizia, le ditte appaltatrici e i lavori rischiosi. Il tentativo è quello di sconfiggere il lavoro nero e di dare a famiglie e micro-imprese uno strumento in più con un meccanismo da economia digitale. Le valutazioni si faranno nei prossimi mesi, mentre sul piano politico c’è da chiedersi se una buona legge poteva essere varata con un maggior ricorso al dialogo fin da quando fu innescato il referendum. Forse sarà utile a questo fine la norma dell’emendamento approvato che prevede una verifica del ministro previo confronto con le parti sociali.
Leave A Comment