Come l’Intelligenza Artificiale potrebbe contribuire a una fiscalità più precisa

L’Intelligenza Artificiale fa sempre più parte delle nostre vite ed opera ormai in sinergia con molti oggetti con i quali condividiamo i nostri spazi: dagli elettrodomestici ai device elettronici, dalle macchine industriali ai dispositivi indossabili. Molto presto, questa tecnologia potrebbe persino contribuire a un Fisco più preciso.

La recente pandemia di COVID-19 ha inevitabilmente portato con sé cambiamenti permanenti che hanno interessato trasversalmente il mondo intero, sia dal punto di vista sanitario che da quello economico-finanziario. In un momento storico di crisi gravissima, ci si attende che il Fisco si adegui rapidamente per andare incontro alle esigenze dei cittadini e supportarli in modo rapido ed efficace, mettendo da parte la pachidermica burocrazia che da sempre lo contraddistingue.

In sostanza, l’AI potrebbe contribuire a risanare un tessuto imprenditoriale ed economico profondamente danneggiato, di fatto eliminando un ostacolo ben noto: l’incertezza del diritto in ambito tributario. In termini pratici, stiamo parlando del senso di insicurezza delle imprese causato dall’incapacità di determinare il peso delle variabili fiscali e contributive legate alle proprie scelte aziendali strategiche e di investimento.

Il rapporto attuale tra Fisco e contribuente italiano si fonda, essenzialmente, sul costante invio di dati e informazioni da parte di quest’ultimo e sulla mediazione con l’amministrazione da parte di una serie di intermediari. Sta al contribuente accertarsi che tutto funzioni a dovere, in un sistema per sua natura lento e oneroso.

Il completo rovesciamento del paradigma rappresenterebbe una vera e propria rivoluzione e un valido aiuto per cittadini e imprese.

 

Un Fisco che supporta imprese e cittadini: il rovesciamento del paradigma

Grazie all’evoluzione tecnologica data da strumenti come l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning, il numero dei controlli rispetto alla bontà dei dati inviati calerebbe in modo significativo sin dalla sua origine, velocizzando le operazioni e offrendo all’Amministrazione la possibilità di concentrarsi su un servizio più orientato al supporto del contribuente e a una riscossione precisa, corretta e puntuale delle eventuali imposte dovute.

Per raggiungere questo obiettivo, un ruolo chiave sarebbe rappresentato da figure intermedie cruciali come i commercialisti e i CAF, che non si limiterebbero più ai controlli standard introdotti con la dichiarazione telematica, ma si renderebbero responsabili in toto dell’accertamento dei tributi prima ancora di inviare la dichiarazione. Così facendo, l’Agenzia delle Entrate non dovrebbe più controllare i singoli contribuenti ma semplicemente il lavoro degli intermediari.

In termini pratici, con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale, il commercialista predisporrebbe la dichiarazione e, contestualmente, potrebbe attestarne la correttezza e veridicità, garantendo una corretta determinazione degli obblighi tributari del contribuente. Eventuali problemi che dovessero sorgere in questa fase sarebbero risolti semplicemente con l’ausilio di smart chat e di comunicazioni online tra intermediario e Fisco, attraverso un sistema di AI che apprende dall’esperienza.

L’automazione di diverse operazioni o addirittura la precompilazione di documenti, in questo scenario, sarebbero non soltanto possibili, ma concretamente realizzabili. E con il passare del tempo, l’analisi dei big data relativi a periodi sempre più estesi nel tempo permetterebbe di adottare concordati preventivi a regime, di fatto prevedendo i tributi da pagare in funzione di statistiche e previsioni.

Nel migliore scenario possibile, il contribuente si troverebbe già all’inizio dell’anno fiscale a conoscere il possibile carico impositivo da affrontare.

I vantaggi di questo sistema sono evidenti: da un lato, maggiore velocità e prevedibilità, incrementata precisione e riduzione massiva degli errori; dall’altro, una più marcata collaborazione tra contribuenti e Fisco, basata sulla trasparenza e sulla fiducia, ma anche sull’assoluta semplificazione.

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